Lo spazio e le immagini. Corpi, spazi, architetture

Terzo di una serie di book (Icone urbane, Spazi interclusi), anche questo è l’esito di un seminario di “fotografia come strumento di indagine urbana” tenuto presso il Dipartimento di Architettura dell’università di Firenze nel corso del 2019. Hanno curato il seminario: Iacopo Zetti, Davide Virdis, Maddalena Rossi, Susanna Cerri e Fabio Lucchesi Gli studenti sono:Niccolò Apigalli, Arianna Barbugli, Veronica Braccini, Francesca Contestabile Ciaccio, Floriana Buzzanca, Giulia Balducci, Alessandro Graziuso, Salvatore

Just a Simple House. Di Alice Giordano

Just a Simple House. Migrazioni e accoglienza sul confine della piana fiorentina, è la tesi di laurea in architettura magistrale di Alice Giordano. “Vivere, è passare da uno spazio all’altro, cercando il più possibile di non farsi troppo male” (Perec, 1989) La tesi di Alice Giordano inizia con questa citazione e prosegue: “Narrare storie è un bisogno antico, questa non è una storia, è il tentativo di aiutare qualcuno a

Giovanni Michelucci. Trenta anni dalla scomparsa: un occasione per visitare la casa studio

In anticipazione delle celebrazioni per il Trentennale della scomparsa di Giovanni Michelucci (1990-2020) che ricorre il 31 dicembre 2020, la Fondazione Giovanni Michelucci con Regione Toscana e Comune di Fiesole, promuove “Giovanni Michelucci a Villa “Il Roseto”: La casa-studio dell’architetto”, un ciclo di visite guidate e incontri dal 16 ottobre al 28 novembre 2020. Qui il programma

Un intervento per #mycityoftomorrow

Urban life, spin off dell’università di Firenze, ha lanciato l’iniziativa #mycityoftomorrow, una riflessione sulla città di domani alla luce della crisi pandemica attuale. Ho contribuito con una breve riflessione: mentre la pagina da cui accedere ai vari commenti è questa:

Città ai tempi del Covid

Lo spazio pubblico urbano è uno spazio di relazioni, segnato dai corpi, dagli incontri, dalla casualità, da un ordine spontaneo che non può, se lo spazio è pubblico veramente, accettare altro che regole di buon senso e non di imposizione. È un palcoscenico per le vite di tutti noi, che le vogliamo in mostra o in disparte, protagonisti o comparse della commedia urbana e, come nella commedia, con un fondo

In mezzo alle cose. Città e spazi interclusi. Un libro di Iacopo Zetti e Maddalena Rossi

Il volume “In mezzo alle cose” ha vinto il premio INU Letteratura urbanistica 2020 nel settore monografie. Il volume narra un’esperienza di ricerca che si è concentrata sugli spazi interclusi. Luoghi ai margini delle centralità urbane, anche quando a queste interni, pezzi di campagna scampati alle costruzioni, piccoli lotti che fanno attrito al fluire dell’edificato che ha invaso i fondo valle, errori della pianificazione razionale, spazi abbandonati da attività produttive,

Delhi. Densità e rarefazione

Delhi è secondo alcune fonti la metropoli più popolosa del mondo. 22 milioni di anime abitano l’enorme conurbazione (2013) e che siano questi i numeri o, solo, i 16,5 milioni delle statistiche ufficiali si tratta di una quantità enorme. Ma Delhi sorprende per il suo contrasto assoluto nel distribuire così tanti abitanti in maniera così incredibilmente diversa. Se prendiamo in considerazione le due aree storiche di Old Delhi e di

Inland Habana

Inlandsis è la parola che identifica l’Antartide e la Goenlandia e che significa letteralmente ghiacciaio interno alla terra ferma. Niente di più diverso dalla calda, spesso torrida, isola caraibica. La Habana però è una città che se percorsa lungo le linee che la separano dal mare o lungo le linee della sua terra di dentro cambia decisamente aspetto. Le prime sono conosciute dal turismo internazionale, dalle immagini ormai diffuse in

La città Post-socialista. Budapest fra globalizzazione ed eredità passate

Il 1989 è l’anno passato alla storia per la definitiva scomparsa del blocco delle repubbliche socialiste che dal secondo dopoguerra hanno segnato le vicende europee. L’anno della demolizione del muro di Berlino, l’anno delle “rivoluzioni di velluto”. Il breve tempo che trascorre prima della fine del secolo incide i paesi dell’Europa socialista con trasformazioni profonde. Si aprono nuove prospettive, nuovi scambi culturali, politici, sociali e con essi arrivano a est