Città ai tempi del Covid

Lo spazio pubblico urbano è uno spazio di relazioni, segnato dai corpi, dagli incontri, dalla casualità, da un ordine spontaneo che non può, se lo spazio è pubblico veramente, accettare altro che regole di buon senso e non di imposizione. È un palcoscenico per le vite di tutti noi, che le vogliamo in mostra o in disparte, protagonisti o comparse della commedia urbana e, come nella commedia, con un fondo di finzione ed un ombra di verità.
Ma cosa accade se gli attori abbandonano la scena, se i corpi sono negati allo spazio? Come percepiamo quel che rimane a noi frequentabile di strade e piazze che normalmente percorriamo?

Ho invitato gli studenti che negli anni hanno frequentato il seminario “Fotografia come strumento di indagine urbana”, ma non solo loro, ad inviarmi qualche immagine che documenta (e riflette su) spazio pubblico, città e loro stessi in questi giorni. Come qualcuno mi ha scritto sono immagini spesso letteralmente ‘rubate’, quasi sentendosi in colpa. Eppure documentare e riflettere è un’attività tanto più essenziale quanto la criticità si prolunga e tocca la vita di tutti noi.
Qui tento di restituire quanto mi è arrivato: